20 Jun 2024

Depurazione delle acque reflue negli autolavaggi: normativa, contaminanti e soluzioni

La necessità della depurazione delle acque provenienti dall’autolavaggio

Il trattamento delle acque reflue negli autolavaggi è essenziale per garantire il rispetto delle normative ambientali e la sostenibilità delle operazioni: gli autolavaggi producono acque reflue contenenti oli, grassi, detergenti e altri contaminanti che, se non trattati correttamente, possono avere un impatto negativo sull'ambiente. Per questo motivo, gli impianti degli autolavaggi sono considerati insediamenti produttivi e le acque reflue prodotte sono classificate come acque reflue industriali, non civili. Di conseguenza, gli scarichi devono essere autorizzati e conformi ai parametri di qualità stabiliti dalla legge. È cruciale quindi che gli operatori degli autolavaggi conoscano le normative locali e assicurino che i loro sistemi di trattamento delle acque reflue siano adeguatamente conformi.

Depurazione acque reflue autolavaggio

Acque reflue degli autolavaggi: cosa contengono?

Le acque reflue provenienti dagli autolavaggi contengono una varietà di contaminanti e sostanze chimiche che devono essere trattate adeguatamente per evitare danni ambientali.

Le acque reflue dei contaminanti possono contenere:

  • Detergenti, sgrassatori e prodotti chimici, utilizzati per rimuovere sporco, grasso e oli dai veicoli, contengono tensioattivi, fosfati e altre sostanze chimiche dannose per l’ambiente e per la salute dell’uomo e degli animali.
  • Oli e grassi, derivanti dal motore e dalle parti meccaniche dei veicoli. Questi contaminanti possono creare una pellicola sulla superficie dell'acqua, impedendo l'ossigenazione e danneggiando la fauna acquatica.
  • Metalli pesanti, come piombo, cadmio, rame e zinco, derivanti dalla corrosione delle parti metalliche dei veicoli e dall'usura dei freni.
  • Particolato solido, come sabbia, polvere, particelle di gomma e altri detriti solidi presenti sui veicoli.
  • Residui di vernici e rivestimenti, soprattutto se le macchine hanno vernici e rivestimenti vecchi, danneggiati e/o arrugginiti
  • Microplastiche, ovvero piccole particelle di plastica, non visibili all’occhio umano, che derivano dall'usura degli pneumatici e dalle parti in plastica del veicolo.

Tutti questi contaminanti finiscono nelle acque reflue degli autolavaggi, rendendo essenziale un adeguato trattamento per prevenire l'inquinamento ambientale.

Normativa sulle acque reflue negli autolavaggi: Dlgs 152/2006

La normativa italiana relativa al trattamento delle acque reflue, specificamente l'articolo 137, comma 1, del Decreto Legislativo 152/2006, stabilisce disposizioni precise per la gestione degli scarichi provenienti da attività industriali, compresi gli autolavaggi.

Nello specifico, prevede che chiunque effettui scarichi di acque reflue industriali senza la prevista autorizzazione, o in violazione delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione, è soggetto a sanzioni penali. Le sanzioni possono includere ammende o arresto, a seconda della gravità della violazione e del potenziale danno ambientale.

Applicazione alle acque reflue degli autolavaggi

Per gli autolavaggi, questa normativa implica che le acque reflue prodotte devono essere trattate adeguatamente prima di essere scaricate nell'ambiente. Gli autolavaggi sono considerati produttori di acque reflue industriali, pertanto devono:

  • Ottenere l'autorizzazione per lo scarico delle acque reflue: questo comporta la presentazione di una domanda alle autorità competenti e la conformità a specifici parametri di qualità dell'acqua.
  • Conformarsi alle prescrizioni: devono rispettare tutte le condizioni e i limiti stabiliti nell'autorizzazione, che possono includere il tipo di trattamenti richiesti per le acque reflue e i parametri di controllo periodico.
  • Installare sistemi di trattamento adeguati: è necessario installare e mantenere sistemi di depurazione delle acque reflue che garantiscano la rimozione efficace dei contaminanti prima dello scarico.
  • Monitoraggio e reportistica: gli autolavaggi devono eseguire monitoraggi regolari delle acque reflue trattate e mantenere registri delle analisi per dimostrare la conformità alle norme.


In caso di mancato rispetto delle prescrizioni normative, le conseguenze possono includere sanzioni penali, amministrazione e/o l’interruzione dell’attività.

Trattamenti per le acque reflue degli autolavaggi

Gli autolavaggi devono adottare un approccio olistico al trattamento delle acque reflue, utilizzando una combinazione di sistemi, per garantire un'efficace depurazione.

Questi sistemi possono includere:

  • Filtrazione meccanica, per la rimozione delle particelle solide
  • Coagulazione e flocculazione, per l’aggregazione e la rimozione delle particelle sospese e colloidali dalle acque reflue.
  • Sedimentazione, per la separazione dei solidi pesanti , attraverso chiarificatori a pacchi lamellari.
    Filtrazione avanzata, per la rimozione di ulteriori impurità attraverso l’utilizzo di filtri a carboni attivi e a membrana.
  • Ossidazione biologica e chimica, per la degradazione di sostanze organiche e inorganiche.
  • Disinfezione, per l’eliminazione di microrganismi patogeni dalle acque reflue trattate attraverso, ad esempio, clorazione e UV
  • Trattamenti specifici per metalli pesanti per l’eliminazione di piombo, cadmio, rame e zinco, attraverso precipitazione chimica e scambio ionico.

La complessità dei trattamenti delle acque reflue degli autolavaggi rende fondamentale la consulenza di un esperto nella depurazione delle acque per rispondere alle specifiche esigenze dell’autolavaggio. Gli impianti di depurazione chimico-fisici, che inglobano diversi sistemi di trattamento, sono particolarmente efficaci in questo contesto.

In ASPEL Ambiente guidiamo i nostri clienti nell’intero processo, dal preliminare studio fino alla progettazione dettagliata dell’impianto di trattamento delle acque, dall'assistenza per ottenere le autorizzazioni necessarie fino al monitoraggio continuo delle acque, integrando i vari sistemi necessari. L'approccio olistico considera tutte le peculiarità dell'applicazione e le condizioni ambientali circostanti, assicurando un trattamento delle acque efficiente e conforme alle normative.


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