29 Jul 2024

Tensioattivi: alleati nella pulizia, minaccia per l’ambiente

Dall'utilizzo industriale e domestico alla depurazione delle acque: comprendere l'impatto dei tensioattivi nelle acque

I tensioattivi, composti chimici in grado di ridurre la tensione superficiale dell'acqua, sono onnipresenti nella nostra vita quotidiana. Li troviamo nei detersivi per la casa, nei cosmetici, negli shampoo e in molti altri prodotti. Ma il loro utilizzo si estende ben oltre l'ambito domestico: l'industria, in settori diversi come quello tessile, cartario, alimentare e chimico, fa largo uso di tensioattivi nei propri processi produttivi.

Questa versatilità, tuttavia, ha un rovescio della medaglia: i tensioattivi, una volta utilizzati, finiscono nelle acque reflue, con potenziali conseguenze negative per l'ambiente e la salute.

tensioattivi nelle acque reflue industriali

Cosa sono i tensioattivi e come agiscono?

I tensioattivi sono molecole con una doppia natura: una parte idrofila (attratta dall'acqua) e una parte idrofoba (che respinge l'acqua e attrae grassi e oli). Questa struttura unica permette loro di agire come ponti tra acqua e sporco, facilitando la rimozione di quest'ultimo.

Quando un tensioattivo entra in contatto con lo sporco, la sua parte idrofoba si lega alle particelle di grasso e sporcizia, mentre la parte idrofila rimane legata all'acqua. In questo modo, il tensioattivo circonda le particelle di sporco, formando delle strutture chiamate micelle. Queste micelle, essendo solubili in acqua, vengono facilmente risciacquate via, portando con sé lo sporco.

In altre parole, i tensioattivi agiscono riducendo la tensione superficiale dell'acqua, permettendole di penetrare meglio nelle fibre dei tessuti e nelle superfici da pulire. Allo stesso tempo, grazie alla loro doppia natura, sono in grado di "catturare" lo sporco e il grasso, facilitandone la rimozione con l'acqua.

Questa straordinaria capacità di rimuovere lo sporco rende i tensioattivi indispensabili in molti settori, ma è anche la causa del loro impatto ambientale, poiché una volta utilizzati finiscono nelle acque reflue.

Dove sono presenti i tensioattivi?

I tensioattivi sono presenti in una vasta gamma di prodotti e settori. Li troviamo ad esempio nei detersivi per la casa e la persona, nei cosmetici, shampoo, balsami e saponi. Ma non solo: l'industria utilizza tensioattivi in molti processi produttivi, come nel tessile per tingere i tessuti, nel cartario per la produzione della carta, nell'alimentare per la lavorazione degli alimenti e nel chimico come emulsionanti e disperdenti. Attività come le lavanderie e gli autolavaggi utilizzano grandi quantità di detergenti contenenti tensioattivi. Anche settori come quello petrolifero e metallurgico si avvalgono dei tensioattivi per la pulizia e il trattamento delle superfici. La loro versatilità li rende indispensabili in molti ambiti, ma è fondamentale gestirli correttamente per minimizzare l'impatto ambientale.

Tipologie di tensioattivi

Esistono diverse tipologie di tensioattivi, ognuna con caratteristiche specifiche:

  • Anionici: i più comuni, potenti sgrassanti ma potenzialmente aggressivi per l'ambiente.
  • Non ionici: più delicati e meno schiumogeni, utilizzati in cosmetici e per superfici delicate.
  • Cationici: con proprietà disinfettanti, presenti in detergenti e alcuni cosmetici.
  • Anfoteri: versatili, si comportano in modo diverso a seconda del pH.

Inquinamento da tensioattivi: un problema da affrontare

I tensioattivi, una volta utilizzati, finiscono nelle acque reflue e possono avere un impatto significativo sull'ambiente.

Alcuni tensioattivi sono biodegradabili, ovvero vengono decomposti naturalmente dai microrganismi presenti nell'acqua. Il fatto che siano biodegradabili può variare a seconda delle condizioni ambientali, come la temperatura, il pH e la presenza di ossigeno. Quindi, alcuni tensioattivi possono essere biodegradabili solo in determinate condizioni, come ad esempio in presenza di specifici microrganismi.

Altri invece, detti tensioattivi persistenti, resistono alla degradazione naturale e si accumulano nell'ambiente, minacciando la salute degli ecosistemi acquatici. Alterando la tensione superficiale dell'acqua, questi composti compromettono la respirazione di pesci e insetti, e interferiscono con le funzioni vitali di piante e alghe, causando squilibri ecologici.

Oltre a ciò, alcuni tensioattivi possono essere tossici per gli organismi acquatici e, in alcuni casi, anche per l'uomo. Per tutelare la salute ambientale e umana, è fondamentale privilegiare prodotti contenenti tensioattivi biodegradabili e a basso impatto ambientale.

Come rimuovere i tensioattivi attraverso la depurazione delle acque

La depurazione delle acque reflue è essenziale per eliminare i tensioattivi e altri inquinanti prima del loro rilascio nell'ambiente. Diverse tecnologie sono impiegate a questo scopo:


Trattamenti biologici:

  • Fanghi attivi: microrganismi specializzati che si nutrono di tensioattivi biodegradabili, scomponendoli in sostanze non nocive.
  • Bioreattori a membrana (MBR): sistemi che combinano l'azione dei microrganismi con una filtrazione a membrana per una depurazione più efficace.
  • Letti percolatori: strutture che favoriscono la proliferazione di microrganismi in grado di degradare i tensioattivi.

 

Trattamenti chimico-fisici:

  • Coagulazione e flocculazione: l'aggiunta di sostanze chimiche, preparate tramite appositi preparatori polielettroliti, provoca l'aggregazione dei tensioattivi in fiocchi più grandi, facilmente rimovibili tramite chiarificatori a pacchi lamellari.
  • Flottazione: l'immissione di aria nel sistema fa risalire i tensioattivi in superficie, facilitandone la rimozione tramite flottatori ad aria disciolta.
  • Adsorbimento su carbone attivo: il carbone attivo, grazie alla sua porosità, cattura e trattiene i tensioattivi, purificando l'acqua.


Trattamenti avanzati:

  • Ozonizzazione: l'ozono, un potente agente ossidante, è in grado di degradare anche i tensioattivi più resistenti.
  • Filtrazione a membrana: membrane con pori estremamente piccoli trattengono i tensioattivi, producendo acqua di alta qualità.
  • Processo Fenton: una reazione chimica che genera radicali liberi altamente reattivi, in grado di scomporre i tensioattivi più ostinati.

 

Aspel Ambiente, grazie alla sua esperienza e competenza, è in grado di progettare e realizzare impianti di depurazione su misura, combinando le tecnologie più adatte per garantire l'abbattimento efficace e sostenibile dei tensioattivi presenti nelle acque reflue.

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